Viene chiamato charter il noleggio di una barca per il tempo limitato di una vacanza. Questo è un modo molto semplice per godere di una bellissima esperienza turistica in mare senza dover affrontare la spesa definitiva dell’acquisto di un’imbarcazione.
Negli ultimi anni sono fiorite innumerevoli agenzie di charter che offrono ventagli molto ampi di noleggi sia come mezzi forniti sia riguardo alle destinazioni.
Barca a vela
Il charter tradizionale è quello del noleggio di una barca a vela. Sicuramente il primo vantaggio che offre è l’economicità sia dei costi del nolo sia riguardo ai consumi di carburante. Inoltre nessuno può mettere in discussione il fascino della navigazione a vela. Il difetto di una barca a vela, di contro, concerne soprattutto lo spazio a disposizione, da considerarsi da un lato sotto il profilo della convivenza a bordo (cabine, cuccette, bagni) e dall’altro del comfort durante i momenti di relax (pranzo, prendisole).
Una vela di 12 metri (misura media tradizionale), essendo comunque dotata di albero e attrezzature, a volte non prevede ampi pozzetti con comode sedute per pranzare all’aperto, e l’unica zona prendisole è nel triangolo di prua, quasi sempre non molto comodo. Questo aspetto è sicuramente da considerare specie se si intende compiere una crociera “balneare” all’insegna della tranquillità, piuttosto che una vera e intensa navigazione. Le signore a bordo dovranno ben considerare queste caratteristiche prima di lasciarsi convincere dall’agenzia a prendere un modello di barca solo perché è “veloce” e sportivo.
La convivenza sottocoperta, poi, è decisamente più sacrificata in una vela. Per questo motivo si consiglia vivamente di non optare per un noleggio fra amici in cui si occuperanno tutte le cuccette a disposizione con la prospettiva di dividere al massimo le spese. Anche per pochi giorni si cerchi di optare per una barca di dimensioni cospicue, e mai sotto i 12 metri se si è in quattro passeggeri.
In realtà una barca non è mai abbastanza grande, sia per la convivenza sia per l’efficacia in navigazione. Comunque è buona norma non essere mai più di sei persone. Da non sottovalutare anche la presenza dei servizi igienici: sempre meglio averne almeno due, anche nel caso l’impianto di uno decida improvvisamente di rompersi. Assicurarsi che ci sia un efficiente sistema di acqua calda anche in estate, con la doccia interna.
Moto barca
A parità di lunghezza certamente una barca a motore offre maggiori prestazioni e maggior comfort interno ed esterno rispetto a una vela. Inoltre solitamente le sue dotazione e attrezzature sono superiori. Il difetto consiste specularmente in un aumento dei costi di gestione e di nolo. Non avendo particolari attrezzature di coperta, essa presenta un ponte in grado di accogliere gli ospiti nei loro momenti di relax, e delle cabine non soggette alle restrizioni di spazio di una vela. Il vantaggio, tuttavia, imprescindibile di una moto-barca risiede nella velocità degli spostamenti: in poche ore si possono coprire le stesse miglia che una vele impiegherebbe in giornate di navigazione.
Naturalmente a scapito dei consumi di carburante. Sebbene si consideri che con mare mosso spesso una vela è molto più marina e naviga assai meglio di un motoscafo di pari dimensioni. Il motore, però, è una sicurezza per mettersi a ridosso o fuggire in un porto in caso di improvviso brutto tempo, mentre manovrerà certamente meglio nelle situazioni complicate di ormeggio. Un ulteriore vantaggio del motore è il limitato pescaggio, così da poter affrontare anche fondali relativamente bassi in prossimità della costa. C’è un grave problema da considerare, comunque, per il noleggio del motore, ossia che essendo un motore non è detto che funzioni sempre…
A volte una semplice stupidaggine (un forellino nel circuito dei tubi del gasolio, un po’ di sporcizia nelle candelette) vi possono lasciare a terra (se così si può dire essendo in mezzo al mare…) e senza altre risorse, mentre su una vela si può sempre issare un fiocco e tornarsene in porto. Allora ecco che occorre farsi un esame di coscienza per sapere se si è in grado di aprire il vano motore e sapere il da farsi in situazioni di avarie, senza doversi attaccare disperatamente alla radio per cercare soccorso, il che procura noie a non finire, costi elevati, e soprattutto il fastidio di una vacanza rovinata.
Corporate
Da una decina di anni ha preso energicamente il via un tipo di charter di estremo lusso destinato a società o comunque a persone di altissimo ceto sociale, che riguarda panfili giganteschi, alla stregua di piccole (si fa per dire) navi. Viene detto Corporate perché è utilizzato soprattutto da compagnie come benefit per i propri dirigenti, per i clienti o per particolari eventi promozionali. Ormai sono parecchie nel mondo le agenzie che si occupano del corporate, però è sicuramente consigliabile affidarsi a quelle specializzate, che fanno solo questo, poiché il livello di professionalità richiesto in questo caso deve essere molto alto, sia negli operatori sia negli equipaggi, che non sono solo marinai, ma esperti di varie lingue, cuochi di alto livello, hostess specializzate, responsabili logistici.
Si parla qui di panfili a motore, ma anche a vela, con dislocamenti superiori ai 40 metri, yacht dalle caratteristiche sontuose, corredati da servizi principeschi (trasporti in limousine ed elicottero, personale raffinato, ecc.). Si immagini uno yacht a più ponti, con vari tender a motore di supporto, una ventina di persone specializzate come equipaggio, ambienti lussuosi. Le tratte che coprono sono quasi esclusivamente nel Mediterraneo orientale, occidentale e in Croazia, ma ce ne sono anche nei Caraibi e nel sud Pacifico.
Naturalmente i prezzi per una situazione di questo tipo possono partire da 400.000 euro a settimana, quindi adatti a una società che affitti il panfilo per i propri scopi commerciali. Di contro l’esperienza di un evento di questo tipo gratifica moltissimo i propri clienti e i giornalisti invitati, per esempio, per la presentazione di un prodotto, oppure i propri manager come premi produzione. Su un panfilo di questa stazza, data la dimensione degli ambienti a disposizione, è possibile organizzare vere e proprie esposizioni, invitando centinaia di persone, il tutto confortato dalla professionalità del personale di bordo.
Destinazioni
Si sappia che la stragrande maggioranza degli itinerari di charter si sviluppa nel nostro Mediterraneo, lasciando a Maldive e Caraibi percentuali assai ridotte. Oltre alle molteplici possibilità turistiche, restare nei nostri mari significa abbattere di molto i costi di volo per raggiungere il porto di partenza. Si consiglia di affittare sempre la barca direttamente nella zona in cui si vuol passare la vacanza, altrimenti molto tempo andrà perso nella navigazione, e il cattivo tempo può giocare brutti scherzi.
La Costa Azzurra è una delle mete migliori: estati calde, poco vento, moltissimi porti ben attrezzati, luoghi assai piacevoli. Fare attenzione a prenotare i porti avvisando dell’arrivo in alta stagione. Prezzi non eccessivi. La Sardegna è bellissima, specie l’arcipelago della Maddalena, ma occorre stare in guardia sui bollettini per i frequenti colpi di Maestrale in estate. Inoltre qui è richiesto un equipaggio esperto per la presenza di moltissimi scogli e secche traditrici.
Mai navigare in questi luoghi di notte. Molto cara in Costa Smeralda. Le Baleari offrono vacanze stupende e con sempre bel tempo, mai troppo ventose. I prezzi sono contenuti, tante le possibilità di dormire in rada, e la navigazione non è complicata. I luoghi sono davvero pittoreschi. Sempre in Spagna va di moda fare charter a Valencia per vedere la prossima Coppa America, ma lo sconsigliamo vivamente: non vedreste niente di più (anzi, molto di meno) di quanto vedreste in tv.
La Croazia è sempre più di moda per l’incanto dei luoghi e per i prezzi contenuti. Infinite le possibilità di rotte dentro golfi e fra isolette, meglio però se si va con skipper conoscitore dei luoghi. Stesso discorso vale per il Mediterraneo orientale, con tutte le isole greche e turche, però qui in estate si vive quasi sempre dentro il Meltemi, vento perfido, e la complicatezza dei luoghi richiede personale esperto a bordo. Sconsigliamo le mete nord-africane: ancora troppo approssimativi i servizi e rischiose certe tappe.
Regata
Da qualche anno va di moda affittare una barca per unire il piacere della vacanza in mare con l’esperienza di una regata nazionale o internazionale. Questo può essere in incentivo per chi voglia avvicinarsi al mondo agonistico, ma si sappia che la vacanza si trasformerà comunque in un periodo di intensa attività sportiva, se non altro per preparare ogni giorno la barca e riassettarla a fine regata.
Una delle mete più richieste è la famosa Copa del Rey a Palma di Maiora, nelle Baleari spagnole. In pieno luglio, in mezzo alle barche più famose dei circuiti mondiali, qui si ha la possibilità di essere circondati dai più celebri campioni di vela. Nell’Argentario toscano si può partecipare alla Pasqua vela di Porto S. Stefano, oppure ai campionati di Punta Ala.
A St. Tropez indimenticabile è la Giraglia, con arrivo a Genova dopo alcuni giorni di navigazione, ma qui attenzione a essere un po’ esperti di vita a bordo perché non si scende a terra prima di qualche giorno. Stessa raccomandazione per le classiche Carthago Dilecta Est (Roma-Cartagine) ad agosto, o alla Roma per Tutti (Riva di Traiano-Lipari-Riva di Traiano), o, ancora, alla Corsica per Tutti (giro antiorario dell’isola).
A Trieste merita partecipare una volta alla Barcolana, strana regata che ogni volta batte il record di presenze con oltre mille imbarcazioni. Più competitiva invece la Settimana velica di Capri, appuntamento internazionale di barche professionali. Le agenzie sono tante e si possono trovare sulle riviste specializzate o su internet: Maratticus di Milano, Moorings, Forzatre di Lavagna (GE), Seafari Adventure di Monza, Viacolvento, Organizzazione Mare con numerosi sedi nel Lazio, Orza Minore, Gran Lasco, Sailing Network, Veladoc di Sanremo.
I prezzi presentano opzioni diversificate da 2.500 a 9.000 euro al giorno e molteplici tipologie di preventivi: pertanto è bene studiare esattamente il tipo di barca da scegliere, il periodo, e la zona.
Con skipper
Il normale noleggio di una barca a motore o a vela presenta questa prima grande decisione da prendersi: affittarla con l’equipaggio oppure senza. Naturalmente questa decisione comporta la seria presa di coscienza delle proprie capacità, poiché niente può tradire più del mare riguardo alle situazioni che si presenteranno, e una bella vacanza può rovinarsi completamente per superficialità o inesperienza dello skipper-cliente.
Se non si vogliono avere rogne di alcun genere né responsabilità, allora il consiglio è di affittare la barca con lo skipper. Sarà lui a occuparsi degli ormeggi nei porti (evitando di sbattere di qua e di là), delle possibili piccole o grandi avarie, e soprattutto conoscerà bene i luoghi in cui si naviga (o almeno lo si spera…). In questo caso il noleggio costerà di più e si avrà una persona in più a bordo, quindi è importante scegliere comunque una barca di dimensioni soddisfacenti, anche perché si conviverà con un estraneo, quindi più spazio c’è meglio è.
Spesso poi una barca di dimensioni superiori, intorno ai 50, 60 piedi per esempio, oltre al comandante ha un marinaio o un’hostess. Questi sono assai utili per alleviare il cliente e i suoi famigliari o amici da tutte le incombenze noiose della vita di mare, come pulire, rassettare, cucinare, fare la spesa, lavare, eccetera. Chi decide, invece, di voler essere autonomo, sappia bene a cosa va incontro. Innanzi tutto deve essere in grado di condurre la barca in modo ottimale senza mai perdere la testa (e per questo non basta certo aver conseguito la patente nautica).
Deve conoscere bene le zone in cui navigherà e sapere interpretare correttamente carteggi, portolani e codici di navigazione, nonché i bollettini meteo. Inoltre, la vacanza senza l’equipaggio dell’agenzia prevede la messa in atto di specifiche attività e ruoli a bordo, anche nelle operazioni più umili ma necessarie, come pulire il bagno, fare il bucato, buttare la spazzatura, lavare di continuo la barca se non si vuole diventare un ammasso di sale.