Questa guida si prefigge il compito di fornire le indicazioni preliminari per scegliere le modalità e le tipologie di acquisto di un posto barca. L’Italia è circondata per la maggior parte dal mare, eppure anni di politiche errate hanno fatto sì che la proprietà di un’imbarcazione da diporto e del conseguente posto barca fossero appannaggio solo di snob facoltosissimi. Invece tale acquisto non solo riguarda il benessere delle persone comuni ma può anche diventare una fonte di ottimi investimenti finanziari.
Elementi di valutazione
Così come per acquistare un garage occorre avere in mente il tipo di automezzo che andrà a posteggiarvisi, così l’ormeggio deve prima di tutto essere idoneo ad accogliere il tipo di barca in possesso dell’acquirente. Ma in questo caso non occorre solo considerare le mere dimensioni dell’imbarcazione – la lunghezza, la larghezza, e non ultimo pescaggio, ossia quanto è profonda la chiglia –, ma è fondamentale valutare tutti questi fattori combinandoli insieme sia da un lato alle caratteristiche del porto e della banchina, sia d’altro canto alle possibili evoluzioni che lo specchio acqueo subisce in presenza di precise variazioni meteo-marine.
In pratica, un posto barca perfettamente tranquillo in condizioni normali di bel tempo può trasformarsi in un incubo durante una semplice burrasca o bassa pressione. Questo può riguardare non solo il momento in cui la barca è ormeggiata, bensì i momenti in cui si è costretti a ormeggiare o a salpare, ben più pericolosi se il posto barca è posizionato in modo non agevole. A questo si aggiunge che spesso gli elementi di disturbo vengono da un cattivo posizionamento delle barche ormeggiate accanto che possono impedire il corretto ingresso all’ormeggio o anche la sicurezza dello stesso. Quindi, è necessario che l’acquirente valuti con estrema attenzione questi elementi prima di impegnarsi nell’acquisto. A queste considerazioni strettamente tecniche se ne aggiungono poi altre concernenti l’aspetto, diciamo, scenografico del porto e dell’ambientazione circostante.
Queste ultime non sono da sottovalutare poiché faranno parte della vita più o meno confortevole che andremo a vivere nel porto che si è scelto, ma soprattutto saranno di fondamentale importanza in un’ulteriore stima del posto barca al momento di una sua rivendita o noleggio per scopi di investimento. In definitiva, valuteremo gli aspetti tecnici, la logistica, e le opzioni finanziarie per comperare un posto barca ideale ai nostri scopi, armonizzando il piacere “hobbistico” dell’operazione con i suoi risvolti economici.
Scelta
La prima considerazione da tenere presente è la seguente: si possiede una barca a motore o una barca a vela? Nel primo caso potremo accontentarci di un ormeggio all’interno del marina posizionato anche in fondali non troppo profondi, non avendo i motoscafi carene molto accentuate ed essendo privi di derive e bulbi; inoltre il nostro yacht a motore non avrà un’altezza così eccessiva come le barche a vela impedite dall’albero, quindi potrà senza difficoltà raggiungere banchine posizionate al di là di ponti, di cavi, e di qualsiasi struttura sospesa dentro il porto: evidentemente così non è nel caso di barche a vela.
Le dimensioni della barca sono poi determinanti, e questo non solo per capire quanti metri di spazio d’ormeggio ci occorrono, ma anche per renderci conto delle possibilità di manovra che si hanno per ormeggiare senza difficoltà. Una perlustrazione in loco è basilare. In questo modo si comprende se si hanno dei vicini molto ingombranti, sia ai lati sia nella banchina di fronte, se c’è acqua sufficiente per fare manovra uscendo ed entrando all’ormeggio, e se per giungere al nostro posto barca occorre impazzire facendo lo slalom dentro al porto o al contrario non vi sono difficoltà di navigazione interna.
Un altro importante punto riguarda i servizi primari di cui la nostra barca abbisogna. La banchina è dotata di acqua dolce e di corrente elettrica? Se l’armatore vive parecchio tempo sulla sua barca ormeggiata ne avrà necessità; di contro se la sua barca viene utilizzata solo per brevi uscite, per esempio di pesca o di attività ludiche, forse non è interessato per esempio all’uso della corrente elettrica essendogli sufficiente una banchina con solo un buon ormeggio. Il dislocamento della barca, infine, si lega inevitabilmente al tipo di banchina su cui si ormeggerà, essendo impossibile che una barca di grande stazza possa resistere a lungo su un pontile galleggiante – prima o poi lo sradicherebbe – e dovrà optare per un pontile in cemento o comunque strutturale, ovviamente più costoso del precedente.
Il porto tecnicamente
I porti turistici, detti marina, sono certamente i più indicati per stabilirvi il nostro yacht, sebbene spesso all’interno dei porti commerciali vi siano zone adibite agli ormeggi privati, tuttavia questi ultimi non offrono il comfort dei primi. Certamente un posto barca in un marina è meno economico di un ormeggio dentro un porto commerciale. Una visita sul posto permette di capire quale tipologia di banchina ci viene offerta: di plastica galleggiante, molo in muratura e cemento, oppure direttamente sul dock. Si esclude da questa trattazione il semplice ormeggio al gavitello. La prima – galleggiante –, sebbene oggi vengano costruite e ancorate con metodologie avanzate, è adatta a barche di non oltre i 15 metri, e presenta diversi inconvenienti.
Scomodità di accesso per i pedoni, spazi limitati di calpestio, non sempre fornite delle dotazioni necessarie nei servizi, continuo rollio quindi usura dei cavi d’ormeggio e non perfetto ancoraggio della barca. Il pontile palificato in muratura e cemento, spesso rifinito in legno o in materiale sintetico esteticamente piacevole, rappresenta l’ideale. Più ampio di quello galleggiante, è sicuramente di maggior sicurezza e comfort. Usualmente sono completi di ogni servizio e di ulteriori comodità, quali illuminazione, raccolta rifiuti, manichette anti-incendio, sedute per i pedoni.
L’ormeggio direttamente sul dock principale, un tempo unica soluzione per i piccoli yacht privati all’interno dei porti, è oggi raro e può riguardare solo i posti in transito. Tuttavia non è scomparso totalmente, e occorre fare molta attenzione specialmente a un punto: di solito è molto più alto della barca, quindi le difficoltà per salire a bordo e ridiscenderne possono essere assai gravose.
I fondali del marina possono essere soggetti a insabbiamenti, pertanto l’acquirente deve informarsi di questo eventuale inconveniente, specie se è armatore di una barca a vela. Occorre poi studiare bene come si comportano i venti e il mare in caso di burrasca. Non tutti i porti sono progettati ottimamente, oppure hanno un lato debole in caso di una particolare direzione da cui può soffiare il vento: non considerare questa eventualità può costare molto caro anche se si verificasse una volta sola.
Se si lascia ormeggiata la barca tutto l’anno bisogna verificare che la nostra barca sarà protetta da qualsiasi quadrante arrivi la burrasca, anche in caso di onde provenienti dall’ingresso del porto. Infine è molto importante che l’armatore si faccia un esame di coscienza sincero su quali siano le sue capacità tecniche di conduzione: è bravo a manovrare con la sua barca, dispone di un equipaggio oppure solo di famigliari? Questo gli consentirà di evitare l’acquisto di un ormeggio difficoltoso e propendere per un dall’accesso più semplice.
Il porto esteticamente
Negli ultimi decenni i comuni, le imprese di costruzione dei marina e gli imprenditori hanno compreso come il porto turistico non debba essere solo una casa di riposo per le barche, magari in mezzo a un deserto. Occorre invece che sia progettato all’interno di un ambiente gradevole per la vita dei turisti-armatori. Oggi c’è finalmente un rinascimento progettuale al riguardo, dove il porto turistico si compone non solo delle strutture moderne di ormeggio, ma anche di elementi non propriamente a esso connaturati, sebbene di estrema importanza. Si tratta di fattori architettonici improntati all’estetica, luoghi adiacenti in cui passeggiare, giardini e spazi a verde, campi sportivi e corsie ciclabili o per correre, spiagge balneari vicine, finanche piccoli anfiteatri e palchi per esibizioni, concerti, ecc. Inoltre, un porto moderno deve dotarsi di strutture ricettive quali ristoranti, bar, uffici di assistenza, cantieri, negozi tecnici e boutique, posti auto e garage.
Ovviamente la cura nel mettere a disposizione i servizi essenziali (servizi igienici, lavanderie, ecc.) aumenta il comfort di cui disporrà l’armatore e i suoi ospiti. Spesso, poi, il porto nasce assieme a un progetto residenziale da cui è contornato, il cui valore è proporzionato alla location in cui è inserito e alla qualità delle costruzioni circostanti. Tutto ciò deve essere valutato dall’acquirente, poiché non è per nulla gratificante spendere molti soldi per un ormeggio all’interno di un luogo che si rivela spiacevole, noioso, lontano dalla gente o al contrario troppo immerso nella confusione, privo di servizi.
Questo anche considerando una cosa spesso sottovalutata: la barca per quasi tutte le persone è un momento di svago, di sport, di relax e di aggregazione sociale. La navigazione in sé finisce spesso per non essere preponderante, mentre sono appaganti le giornate trascorse lontano dal luogo di lavoro, comodamente sdraiati al sole sulla nostra barca. Se si è all’interno di un bel marina questo diventerà estremamente divertente e riposante, al contrario se si è in un porto brutto non si sfrutterà mai l’investimento fatto.
L’investimento del posto barca
Ma quanto costa un posto barca medio? E conviene affittarlo oppure comperarlo? I prezzi in questo caso dipendono da due punti principali: dal grado di qualità offerto dal porto e dalla disponibilità effettiva di posti barca liberi. Se si ritiene di non aver ancora ammortizzato i costi per l’acquisto dello yacht, e magari di rivenderlo dopo non molti anni, allora può essere più sensato evitare un’ulteriore grossa spesa limitandosi al noleggio. Un affitto per un posto barca di 12 m. all’interno di un marina relativamente nuovo e locato in un territorio mediamente turistico – senza considerare, quindi, zone di turismo d’élite – può costare intorno ai mille euro al mese, più o meno.
Si cresce subito di prezzo appena si giunge al superiore metraggio di 15 m.: qui si toccano facilmente i millecinquecento, milleottocento euro al mese, o più. Comperare, invece, il posto barca richiede una cifra pari a quella per l’acquisto di un immobile. Sempre considerando la medesima posizione media del marina, per un 12 m. si può partire da centoventi mila euro, mentre per un 15 m. si toccano i centottanta mila euro.
A ciò si aggiunga un dettaglio non secondario: i porti turistici hanno posti auto limitati e spesso riservati ai proprietari, quindi quasi sempre è conveniente comperare insieme col posto barca anche un posto auto, altrimenti la logistica diventerà insostenibile. La cosa migliore da farsi è noleggiare un posto barca provvisorio in un posto soddisfacente, poi in un secondo tempo attivarsi nella ricerca dei nuovi marina in costruzione, comperando un ormeggio ancora sulla carta.
Ciò permette di avere sconti assai cospicui, mentre una volta terminata la realizzazione del marina il posto barca si sarà rivalutato fortemente e la richiesta supererà l’offerta. In tal modo si disporrà o di un nuovo ormeggio oppure di un capitale investito sicuro pronto a essere capitalizzato.
Le marine da diporto
I porti turistici si differenziano grandemente in base al territorio in cui sono inseriti. Si passa da quelli edificati entro abitati urbani e città non nate per scopi turistici, a quelli creati appositamente in luoghi ad hoc, progettati per essere esclusivamente o quasi di ricettività turistica. Questi ultimi a loro volta si distinguono per il grado di esclusività del turismo che si propongono di accogliere. In Liguria, per esempio, ci si trova in una situazione media, dove le strutture portuali nuove si stanno omologando su parametri moderni e di qualità, pur mantenendosi su quotazioni non eccessive.
Il contesto regionale solitamente è discreto, non troppo urbanizzato o con urbanizzazioni trattenute dentro contesti paesaggistici piacevoli. Tuttavia non si hanno per ora richieste stellari. Il vantaggio di avere un posto barca in Liguria è la vicinanza ad altri luoghi turisticamente interessanti: Costa Azzurra, Corsica, Toscana, Elba. Non così a buon mercato la Sardegna, dove prosperano marine inserite in situazioni assai migliori esteticamente, specialmente in Costa Smeralda e limitrofi, ma con prezzi enormemente maggiori. Lo svantaggio, poi, è che avere la barca ormeggiata in Sardegna presuppone un dispendio di tempo assai maggiore per raggiungerla (aereo, traghetto).
La Toscana offre parecchi approdi di vario tenore, e la vicinanza con la Sardegna, l’Elba, e l’Argentario è una caratteristica importante. Nell’Italia adriatica tante sono le opzioni da nord a sud interessanti, soprattutto per la possibilità di navigare in crociera verso i lidi croati e sloveni. Mentre al sud la situazione è un po’ più precaria, il che è un peccato in quanto da queste regioni molte sarebbero le opportunità di partire per visitare i mari greci e orientali in genere. In conclusione, per l’acquisto del posto barca non basta valutare soltanto le peculiarità relative alla barca in sé, ma tutta la tipologia di vita che la circonderà, con i gusti specifici dell’armatore e della sua famiglia, che lo porteranno a preferire un luogo invece di un altro.