In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore ecoscandaglio per barca per le proprie esigenze.
Come Scegliere un Ecoscandaglio
La scelta delle apparecchiature elettroniche di bordo è delicata quasi quanto quella della stessa imbarcazione. Il rischio più comune è rappresentato dalla scoperta di aver acquistato uno strumento assolutamente inutile, vuoi perché inadatto a svolgere le funzioni desiderate, vuoi perché poco potente. La colpa non è né della marca né dell’installatore: più spesso la causa dell’insoddisfazione va ricercata nello scarso approfondimento circa le proprie reali esigenze di pesca e nell’altrettanto scarsa conoscenza delle funzioni effettivamente utili. Per salvaguardarsi non basta essere disposti a spendere il massimo: molte volte, la troppa potenza o le troppe funzioni finiscono col risultare altrettanto inadeguate quanto le prestazioni insufficienti. L’ecoscandaglio Quasi scomparso il “flasher” analogico (l’ecoscandaglio basato sul sistema stroboscopico) e sempre meno utilizzato – soprattutto nella pesca – lo strumento a lettura digitale, il mercato è ormai invaso dai modelli video, quelli, cioè, che oltre a fornire il dato principale (il valore che indica la misura del fondale), mostrano una più o meno particolareggiata rappresentazione del fondo, con i suoi picchi, le sue secche e addirittura, in alcuni casi, non sempre graditi ai pescatori più evoluti, con i simboli grafici dei pesci, rilevati alle varie quote.
Tuttavia, nell’ambito professionale, non accenna a diminuire il gradimento per l’ecoscandaglio scrivente che, installato su quasi tutte le barche da pesca tradizionali, disegna il fondo su una striscia di carta in rotoli, che avanza a velocità regolabile. La rappresentazione è monocromatica, ma le varie tonalità di grigio (che sono determinate dall’intensità dell’eco) permettono, a un occhio molto esperto, di valutare la compattezza del fondo e di stabilirne quindi la natura (fango, sabbia, roccia eccetera). Uno dei vantaggi offerti da questo tipo di strumento è rappresentato dalla possibilità di formare un piccolo archivio cartaceo, nel quale vengono conservate le “strisciate” relative a quelle zone di pesca nelle quali si intende ritornare.
L’ecoscandaglio “video tv” è basato sulla stessa tecnologia rasterscan dei radar e assomiglia più o meno a un televisore. Se è in bianco e nero, la rappresentazione è alquanto simile a quella di un ecoscandaglio scrivente e, pertanto, l’interpretazione delle tonalità intermedie segue la stessa logica. Se, invece, è a colori, la scala dei grigi viene sostituita da una scala cromatica, anch’essa dipendente dalla qualità del rimbalzo dell’eco sul fondo o sugli ostacoli.
Nei modelli più evoluti, si può arrivare sino a 16 colori: gli echi più deboli (alghe e piccoli pesci solitari) formano immagini dall’azzurro al verde; gli echi molto forti (roccia, banchi compatti e pesci di grossa taglia) possono invece variare dall’arancione al rosso fuoco. Sullo stesso schermo può essere mostrata tutta una serie di informazioni aggiuntive, quali le temperature ambientali e superficiali, i dati provenienti da altri strumenti interfacciati eccetera. Tra i pochi limiti degli ecoscandagli video-tv segnaliamo la non facile lettura alla luce del giorno (proprio come accade per la tv di casa) e una certa sensibilità agli agenti atmosferici, ciò che costituisce il motivo per il quale si ricorre sempre all’installazione nella plancia interna. Per quanto riguarda i prezzi, i modelli in bianco e nero si aggirano intorno al milione di lire; quelli a colori partono da un milione (ma valgono meno di quelli in b/n dello stesso prezzo) e possono superare i dieci.
Una svolta tecnologica è stata rappresentata dalla tecnologia dei cristalli liquidi, che sta evolvendo con eccezionale rapidità. Tra gli apparecchi che se ne avvalgono, ce ne sono alcuni che permettono di scandagliare anche oltre la semplice verticale dello scafo, arricchendosi di funzioni e di rappresentazioni che prima appartenevano esclusivamente ai sonar. Si pensi, per esempio, alla possibilità di rilevare quel che si trova verso prua o lateralmente alla barca, per stabilire la migliore presentazione delle esche. In questo ambito, ricordiamo anche l’ecoscandaglio tridimensionale, in grado di rappresentare non solo il profilo del fondo, ma anche la sua superficie, proprio come se si trattasse di una ripresa cinematografica dall’alto. Il suo prezzo, alquanto elevato, ha comunque inciso negativamente sulla sua fortuna commerciale, lasciando le quote più ampie ai ben più diffusi modelli bidimensionali: sono piccoli, leggeri, perfettamente impermeabili, di facile lettura anche alla luce del giorno e, nel complesso, se si tiene conto delle loro prestazioni, abbastanza economici.
Per completare la gamma di tipologie concludiamo con gli strumenti compatti. Assomigliano a bastoni da passeggio o, se preferite, a bacchette da rabdomante: in realtà sono ecoscandagli anche di notevole precisione, che però puntano soprattutto sull’estrema praticità. Tanto è vero che, oltre a suscitare l’attenzione di chi utilizza piccole barche a noleggio, possono entrare a far parte dell’attrezzatura di chi pesca da terra. Non è possibile concludere l’argomento, senza dedicare uno spazio appropriato al cuore di qualsiasi ecoscandaglio, cioè al trasduttore. La sua funzione è così importante che parecchi produttori offrono, giustamente, la possibilità di sceglierne tra vari tipi. Se desideriamo scandagliare alti fondali, abbiamo bisogno di un traduttore che lavori a frequenza elevata; al contrario, se dobbiamo operare su fondali bassi, conviene disporre di una frequenza minore. Per soddisfare una più ampia gamma di esigenze, esistono alcuni trasduttori capaci di operare su due frequenze diverse e distanti (per esempio, 50 Hertz e 200 Hertz). Questo variare delle prestazioni è dovuto a un secondo fattore che è in stretta relazione con la frequenza: il cosiddetto angolo di emissione. Un trasduttore con un angolo di 10 gradi è più adatto a scandagliare alti fondali, mentre un trasdsuttore da 40 gradi è più indicato sotto costa.
Assai importante è anche la scelta della sua installazione. La migliore è quella “passante”, laddove il trasduttore (solitamente di bronzo, per meglio resistere agli urti accidentali) attraversa la carena e si trova a diretto contatto con l’acqua di mare. Se non si vuole forare la carena e la potenza in gioco non è particolarmente elevata, si può ripiegare sul trasduttore a sbalzo, applicato sullo specchio di poppa mediante ventose oppure viti autofilettanti: offre prestazioni molto vicine a quelle del tipo passante ma è particolarmente esposto alla pressione dell’acqua e agli urti accidentali. Un’ulteriore soluzione, sempre limitata alle potenze contenute, è rappresentata dal trasduttore galleggiante che, oltre a poter essere utilizzato in barca, rientra – come gli ecoscandagli compatti – nelle poche opportunità “strumentali” adatte anche al pescatore da terra.
Ecoscandagli per Barca più Venduti
Per concludere proponiamo una lista degli ecoscandagli per barca più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.